martedì 25 dicembre 2012

67. Natale e balocchi



Quanta grazia Sant’Antonio! è proprio il caso di esclamare quando si va in qualsiasi casa durante le feste di Natale.
Alcuni  di noi, che hanno vissuto la loro infanzia accontentandosi di misere cose, vanno proprio in escandescenza. Mi ha raccontato un’amica, nonna felice di una bella brigata di quattro nipotini, che ha sentito il proprio marito, il cui studio è stato invaso da una montagna di regali che non riuscivano ad essere collocati sotto l’albero di Natale, dire a se stesso: «Su Antonio, non ti abbattere sono solo due giorni poi tutto passerà, fatti coraggio!» 
Ma non è vero che tutto passerà poiché quei regali finiranno per riempire le stanzette dei bambini i quali, malgrado questo ben di Dio, continueranno a voler giocare con le pentole della nonna, continueranno ad aprire i tiretti del nonno alla ricerca delle tenaglie e della pila, continueranno a chiedere attenzione diretta perché nessun regalo può sostituire il calore di un abbraccio e di un’attenzione.
Ai nostri tempi, ebbene sì, sono tempi proprio lontani lontani, perché non hanno più nulla in comune con quelli di adesso, ai nostri tempi, dunque, i pochi giocattoli erano di legno e bastava una vecchia ruota di bicicletta per tenerci occupati tutta una giornata. Ai nostri tempi c’erano i mandarini profumati, i dolci gustosi della nonna, e se, dalla calza che mettevamo sotto il camino usciva una macchinetta o una bambola eravamo i più felici dell’universo.
Però, ai nostri tempi c’era molta miseria, la gente povera era davvero povera, la differenza tra classi sociali molto grande. Allora, che devo dire, viva i tempi attuali, ma raccomando ai genitori di contenere il loro desiderio di far felici i figli perché il  troppo stroppia e i figli, malgrado gli abbondanti regali, non si sentono per nulla appagati!

AUGURI DI BUONE FESTE A TUTTI.

Barbara Bertolini

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