Dopo il post n.78, ricopio qui il secondo tema svolto dal professor Paperini
come esempio per i suoi alunni. Ritengo,
infatti, che non c’è niente di meglio di rileggere i temi d’italiano che
dovevano essere svolti dagli scolari degli anni ’30 del secolo appena passato
per capire la grande differenza tra loro e gli alunni di adesso. Nessun
insegnante si sognerebbe mai di chiedere, oggi, l’ispezione degli zaini dei nostri ragazzi. E,
anche se qualcuno la facesse, non vi troverebbe certo un grillo canterino, figuriamoci se i bambini di
adesso sanno cosa sia! Un’altra parola sparita dal dizionario
scolastico è “diligenza”. Esistono
ancora gli scolari diligenti? Chissà … Il rimprovero all’alunno Gabetti, invece, perché nella sua cartella vi
sono giornaletti e polizieschi, è frutto della mentalità dell’epoca: si dovevano
leggere solo buoni libri, dimenticando che, invece, sono proprio i primi ad
avvicinare l’adolescente alle future letture importanti. Ma vediamo le
differenze: (Barbara Bertolini)
Un’improvvisa ispezione in classe alle
cartelle degli alunni