lunedì 17 settembre 2012

64. Come si fa l'aceto balsamico a Modena

Foto presa da: www.lanoce.it/it/about/acetaia/

 Un affare di famiglia
di    Silvana Abati


In tanti supermercati si vende, a basso prezzo, un aceto “balsamico” che delle acetaie modenesi non ha proprio nulla. E’ impossibile, infatti, acquistare a pochi euro un nettare che per arrivare sulle nostre tavole ha dovuto essere assistito amorevolmente per più di due decenni. Parola di modenese: se lo trovate lasciate perdere o, comunque, non chiamatelo aceto balsamico di Modena perché sarebbe una grande offesa per tutti quelli che si occupano di questo particolare prodotto.
Da quando sono nata ho sempre visto l’acetaia nel solaio di famiglia: ce l’aveva mio nonno,  mio padre e, quando mi sono sposata, l’ha realizzata anche mio marito. Ora che ho raggiunto una certa età, la nostra acetaia è passata ad un nipote, contagiato anche lui dalla passione per questa antichissima tradizione che affonda le radici nel Medioevo.
Poiché di aceto balsamico me ne intendo, quando mi è stato chiesto da Barbara di lasciare sul blog di “Altri tempi” la mia conoscenza su questo “cibo degli dei” non ho esitato un istante. La mia è tuttavia un’esperienza unicamente familiare perché le nostre acetaie sono sempre state realizzate ad  uso privato e non commerciale.