martedì 21 novembre 2017

99. Il mangiadischi e la generazione “yéyé”


di Barbara Bertolini



La generazione nata prima degli anni ’60 è passata dalla canzone napoletana, che ha dominato incontrastata fino alla fine della Seconda guerra mondiale, a quella melodica di Nilla Pizzi, Claudio Villa, Luciano Tajoli, Gino Latilla  ̶  canzoni le loro cantante a squarciagola dalle nostre mamme mentre erano intente ai lavori domestici  ̶   per transitare dagli urlatori come Tony Dallara, Adriano Celentano, Joe Sentieri ed approdare a quelli che erano i “nostri” cantanti, perché giovanissimi, ovvero Gianni Morandi, Rita Pavone, Caterina Caselli, Patty Bravo, Marisa Sannia, Adamo, ecc…. E poi, subito dopo, ispirati dai Beatles, sono arrivati i rocker o cantanti beat, come l’Equipe 84, i Camaleonti, i Dik Dik, i Nomadi e altri che ci hanno stregati con le loro musiche. E, io che vivevo fra due culture, seguivo con passione anche i cantanti francesi come Sheila, Sylvie Vartan, Françoise Hardy, Antoine, Mireille Mathieu, Jacques Dutronc, Arlette Zola, ecc…

sabato 15 aprile 2017

98. La saga di una famiglia di astronomi che per cento anni ha vissuto nell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte

Osservatorio astronomico di Capodimonte
di Barbara Bertolini


E’ capitato raramente che nel mondo scientifico padre, figlio e nipote diventassero astronomi e, tutti, ottimi scienziati. Ma la cosa ancora più strana è che la loro attività la svolgessero presso lo stesso osservatorio, ovvero quello astronomico di Capodimonte di Napoli che ha avuto il privilegio di ospitarli in una continuità familiare e scientifica veramente singolare.

Il molisano Antonio Nobile, suo figlio Arminio e suo nipote Vittorio sono stati i protagonisti di questa saga familiare per un secolo, dal 1819 al 1920 fino a quando, Vittorio, fu costretto a scegliere tra la sua attività di astronomo e quella dell’insegnamento e optò per quest’ultima.

Nell’Osservatorio astronomico di Capodimonte nacquero sia Arminio che Vittorio poiché gli astronomi avevano obbligo di dimora. 

Il primo ad entrare come assistente nell’Osservatorio di Capodimonte, allora appena inaugurato, è stato Antonio Nobile.

mercoledì 8 febbraio 2017

97. Com'era ecologico il grembiule delle massaie!


di Barbara Bertolini


Un indumento che è andato poco a poco scomparendo nelle case è il grembiule, la divisa per eccellenza delle massaie. Nonne, mamme e anche giovinette se lo toglievano raramente. I motivi erano tanti ma il primo era quello di salvaguardare quel poco di vestiti che si possedeva. Infatti, il guardaroba di nonne o bisnonne, fino ai primi anni ’60, era davvero misero sia per la povertà della gente ma anche perché ogni indumento veniva fatto a mano e richiedeva, quindi, molto tempo per la sua realizzazione. Inoltre, non c’era ancora la lavatrice e si doveva, con fatica, lavare tutto a mano in grandi mastelli. Sto parlando del mondo contadino, anche se la buona borghesia italiana non aveva certo a disposizione, nemmeno lei, tutto quello che abbiamo ora.