Negli anni ’50 del secolo appena passato, una piccola finestra affacciata sul mondo ha rivoluzionato il nostro modo di vedere e percepire le cose: la televisione! Ecco la prima volta che ho visto questo schermo magico…. correva l’anno 1958 (forse)
Ho 9 o 10 anni (non ricordo bene), verso le 11 del mattino sto tornando a casa in compagnia di Angela e passiamo davanti all’Asilo, una struttura che a San Giovanni è punto di riferimento importante poiché vi è il cinema e un ricovero gestito da suore che ospita piccini e handicappatati in difficoltà.
Angela, una bella ragazza che ha appena festeggiato i suoi 14 anni, appartiene a quella categoria di persone comunicative, allegre, la simpaticona per eccellenza la cui compagnia è molto richiesta. Dal cinema si affaccia qualcuno e la chiama, le deve far veder una cosa davvero particolare. Entriamo curiose e là, su un tavolo, è poggiato uno scatolone cubico con una facciata a vetro, circondato di legno liscio. Sotto, dei pulsanti che qualcuno s’ingegna a far funzionare. Poi, all’improvviso, lo schermo s’illumina e compare un topolino con una voce nasale strana, che corre dietro ad un cane tonto dal nome Pluto. E’ Mickey Mouse. Non so cosa sia un cartone animato, è la prima volta che ne vedo uno, anzi è la prima volta che vedo la televisione, e la mia risata parte immediata, rigogliosa, prolungata, più vedo il topo e più rido, non riesco a fermarmi. Con la mia ilarità cristallina contagio le tre-quattro persone presenti, tutte adulte. Loro non ridono per topolino, non lo capiscono, ridono della mia allegria. Invece, per me, è amore a prima vista. D’ora in poi, qualsiasi cartone animato mi inchioderà vicino a quella magica scatola e, a qualsiasi età, non smetterò di divertirmi con le animazioni di Walt Disney and Cie.
Barbara Bertolini
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