domenica 19 gennaio 2014

79 La scuola al tempo del fascismo: tema d’italiano


Dopo il post n.78, ricopio qui il secondo tema svolto dal professor Paperini come esempio per i suoi alunni.  Ritengo, infatti, che non c’è niente di meglio di rileggere i temi d’italiano che dovevano essere svolti dagli scolari degli anni ’30 del secolo appena passato per capire la grande differenza tra loro e gli alunni di adesso. Nessun insegnante si sognerebbe mai di chiedere, oggi,  l’ispezione degli zaini dei nostri ragazzi. E, anche se qualcuno la facesse, non vi troverebbe certo un  grillo canterino, figuriamoci se i bambini di adesso sanno cosa sia! Un’altra parola sparita dal dizionario scolastico è “diligenza”.  Esistono ancora gli scolari diligenti? Chissà … Il rimprovero all’alunno  Gabetti, invece, perché nella sua cartella vi sono giornaletti e polizieschi, è frutto della mentalità dell’epoca: si dovevano leggere solo buoni libri, dimenticando che, invece, sono proprio i primi ad avvicinare l’adolescente alle future letture importanti. Ma vediamo le differenze:  (Barbara Bertolini)

Un’improvvisa ispezione in classe alle cartelle degli alunni

«La condotta e la diligenza di uno scolaro è dimostrata non soltanto dal modo come fa i compiti e impara le lezioni, dal contegno che egli tiene verso i suoi compagni, dalla scrupolosa osservanza dell’orario, ma anche dalla diligenza con cui egli tiene i suoi libri e quaderni».
Così disse il nostro maestro dell’anno scorso, fin dai primi giorni di scuola.
Sull’argomento della diligenza nel tener bene i libri e i quaderni, egli c’era tornato parecchie volte, ma visto che alcuni non la volevano capire, disse chiaro e tondo che quando meno ce lo saremmo aspettato, avrebbe fatto una rigorosa ispezione alle cartelle; quella mattina infatti, appena entrato in classe, dopo averci detto come al solito: «Seduti!»,
̶  Ora – aggiunse tutte le cartelle sui banchi!
Scese dalla cattedra, avanzò alla volta di Cirelli, che stava a sinistra presso la cattedra, gli fece tirar fuori tutti i libri e i quaderni, li guardò ad uno ad uno e concluse dicendo:
̶  Non c’è male. Soltanto ho detto tante volte e insisto a dire che i libri, anche rilegati, occorre ricoprirli; soltanto ricoperti si conservano bene.
Nel dire così, avanzò verso Ruggeri, al quale toccò un rimprovero per tutti gli sgorbi, dei quali i suoi quaderni erano pieni, e non soltanto i quaderni… Ma il maestro fu anche più severo con Ronconi. Secondo il modo di vedere di questo bel tipo, tutti i personaggi della storia o uomini e donne, che figurino sui suoi libri, debbono per forza essere forniti di un bel paio di baffi e di una lunga barba. Romolo, Numa, Annibale, Giulio Cesare, Cleopatra, Cristoforo Colombo, Napoleone, tutti questi personaggi e tanti altri, sui libri scolastici di Ronconi stanno lì con un paio di baffoni e una barba da far paura. Ma di quella solenne lavata di testa del maestro, l’amico Ronconi se ne ricorderà per un pezzo.
Luccini e Ghirelli furono, al contrario, lodati per la diligenza e l’ordine.
̶   Avrete dieci in condotta   ̶   disse loro il maestro. Il bello però fu quando aprì la cartella di Stringacci. Non soltanto libri e quaderni orribilmente mutilati il maestro vi trovò, ma anche, indovinate un po’, una minuscola gabbietta di giunchi con dentro un grillo nero.
̶   E questa?   ̶   domandò il maestro, fulminando con una severa occhiata Stringacci:
̶   ‘otesto  ̶   rispose egli in quel suo gergo toscano aspirando la c   ̶   ‘otesto gli è un grillo ‘anterino, signor maestro.
̶   E c’è proprio bisogno di portarlo a scuola?  Stringacci non seppe dare altre spiegazioni.
Noi tutti avevamo una voglia matta di ridere e forse anche il maestro, il quale, tirò innanzi dicendo:
«Ne riparleremo».
A Gabetti trovò nella cartella pochi libri e quaderni e molti giornaletti sportivi insieme a romanzi polizieschi, per i quali Gabetti va pazzo. Il maestro colse allora l’occasione per parlare dei benefici e dei danni delle letture buone e cattive. Concluse con un esemplare rimprovero a Gabetti.
̶   Per stamani, basta;   ̶   aggiunse poi   ̶   proseguirò un altro giorno, intanto ricordatevi che darò molta importanza, nell’assegnare il voto di condotta, alla diligenza di ciascuno nel tenere i libri, i quaderni e in ordine la cartella.

Subito dopo cominciò la lezione.

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