mercoledì 25 giugno 2014

85. La maternità fuori dal matrimonio: lettera di una ragazza piena di dubbi

Fino alla fine degli anni ’60, l’ingenua e sprovveduta ragazza  rimasta incinta perché aveva ceduto alla famosa prova d’amore che le chiedeva il fidanzato  ̶  che poi alla notizia dell’imminente arrivo del bebè se la svignava a gambe levate  ̶  veniva vista male. Additata da tutta la comunità come una “poco di buono”, una vera condanna morale anche per la sua famiglia.  Poi, arrivò all’improvviso il femminismo e spazzò via i pregiudizi e la donna, per la prima volta da millenni, acquisì la consapevolezza che la maternità fuori dal matrimonio non fosse più una colpa.  

Questa lettera, vera, scritta da una ragazza all’inizio degli anni ‘70 dimostra l’evoluzione del pensiero femminile nei riguardi della maternità (luoghi e nomi sono stati cambiati).

martedì 10 giugno 2014

84. Come si faceva a lievitare il pane nel passato? E la madre dell'aceto?


Pane emiliano
La donna, nella sua storia millenaria, ha sempre fatto tutto a mano e, questo, fino agli anni '50 del secolo appena passato, quando improvvisamente è esplosa la modernità.  Però, in quegli anni, in molti paesini dell’Appennino e delle Alpi non era giunta questa ventata poiché non avevano l’energia elettrica e, quindi, non possedevano gli elettrodomestici, tra cui il frigorifero, che era comunque una rarità anche nelle famiglie più benestanti perché molto costoso.  Difettando questo elemento, le casalinghe utilizzavano il savoir faire che si era tramandato da generazioni.

Per esempio, la “pasta madre”,  era uno degli ingredienti più importanti da avere sotto mano poiché era indispensabile per lievitare il pane che veniva fatto rigorosamente in casa ma, anche, per la realizzazione di dolci. Nessuno comperava il lievito di birra, quello che ora si trova in tutti i supermercati e che deve essere conservato in frigo. Questo discorso valeva anche per l'aceto.

In che cosa consisteva questa “pasta madre”?  Come si faceva?