martedì 8 ottobre 2013

74. La proposta di matrimonio nel '900


Abiti sposa del passato*
La richiesta di matrimonio, nel passato, era una cerimonia ben codificata e questo accomunava quasi tutte le classi sociali della popolazione.  Solo i  poveri non si ponevano il problema con chi doveva sposarsi la figlia o il figlio, tanto, peggio della loro posizione non potevano avere!
Poiché nel passato il matrimonio determinava  la posizione civile di una persona, esso poteva generare una caduta verso un gradino più basso o dare una spinta verso uno più alto della scala sociale. Ecco perché era combattuto il matrimonio d’amore che sbocciava tra due giovani di diversa provenienza sociale. Se si nasceva poveri, era difficile arricchirsi con il matrimonio: solo una fanciulla particolarmente bella, i cui genitori sapevano giocarsi bene  questa carta, preservando la sua integrità fisica, poteva sperare di farcela, altrimenti rischiava di diventare solo una concubina. I libri sono pieni di storie amorose contrastate e di dolci fanciulle inghiottite dai lupi!

Nel ‘900 come avveniva la proposta di matrimonio  quando i genitori erano consenzienti?
Mettendo in ordine il solaio della casa dei genitori, una mia amica ha scovato la lettera che suo nonno aveva inviato al futuro consuocero. Una lettera che permette di scoprire il modus operandi di queste richieste: il padre del futuro sposo (che non abitava nello stesso luogo della fidanzata) aveva inviato una lettera dove chiedeva la mano della giovane.  Il padre della ragazza, che gradiva questa richiesta, aveva risposto con cortesia. Ecco qua il testo della seconda lettera (la prima è andata persa):


Pregiato Signor Francesco,
   in riscontro alla stimata Vostra del 1° corrente mi pregio farVi sapere che siccome ho avuto agio di conoscere, benché per breve tempo, ma bastante pel mio occhio esperto, Vostro figlio, ed apprezzarne le sue altissime qualità morali, intellettuali e la sua forte tempra di lavoratore (tipi ai quali è destinato il mondo di domani) e siccome questo è il sogno che agogno per le mie figlie che sto educando alle stesse direttive, mi onoro di accettare la Vostra proposta, sicuro di fare la felicità di mia figlia.
  In merito alla Vostra gradita visita, potete favorire quando volete, che mi fate piacere, e ne sarei grato se mi avvertiste anticipatamente.
  Colgo l’occasione di salutarVi  ben distintamente e di porgerVi i più sinceri auguri per le feste di Natale
  Devotissimo, Antonio
lì 20 dicembre 1940


Come nelle favole, nato sotto così buoni auspici, questo matrimonio durò tutta la vita. Essi, inseparabili, si rispettarono e si amarono fino all’ultimo giorno della loro lunga esistenza mettendo  al mondo due bellissime figlie a cui donarono tutto il loro affetto e tutto il loro tempo.

Al giorno d’oggi, si sa che le unioni sono diventate più effimere e l’amore che si prova verso un partner può essere solo un fuoco di paglia che si spegne brevemente. Tuttavia, anche se sembra ormai superata la prospettiva fra matrimoni di convenienza e matrimoni d’amore, fra interessi ed emozioni, resta un fattore determinante la posizione socio-economica e socio-culturale della persona.  E nessuno, proprio nessuno chiede più la mano al padre della sposa ma, semplicemente, i due giovani, quando prendono la decisione di sposarsi, lo annunciano loro alle rispettive famiglie, senza formalismi.
Barbara Bertolini

*Gli abiti della foto sono stati esposti a Larino nel 2009

Sui matrimoni vi consiglio di leggere questo interessante articolo di M. Lanzinger (cliccare sul titolo)

4 commenti:

neveverde ha detto...

complimenti per il tuo blog è per me( grande amante della storia popolare) fonte di tante curiosità...bravo!

Barbara ha detto...

Grazie Neve, faccio del mio meglio, per ricordare...

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo come sempre! Complimenti!

Simonetta ha detto...

Un piacere leggere certe pagine...bravissime!