Fino alla fine degli anni ’60,
l’ingenua e sprovveduta ragazza rimasta
incinta perché aveva ceduto alla famosa prova d’amore che le chiedeva il
fidanzato ̶ che poi alla notizia dell’imminente arrivo del
bebè se la svignava a gambe levate ̶ veniva vista male. Additata da tutta la comunità
come una “poco di buono”, una vera condanna morale anche per la sua famiglia. Poi, arrivò all’improvviso il femminismo e
spazzò via i pregiudizi e la donna, per la prima volta da millenni, acquisì la
consapevolezza che la maternità fuori dal matrimonio non fosse più una colpa.
Questa lettera, vera, scritta da una
ragazza all’inizio degli anni ‘70 dimostra l’evoluzione del pensiero femminile
nei riguardi della maternità (luoghi e nomi sono stati cambiati).