Il “www” ovvero “World Wide Web”
compie vent’anni. Questo blog non si
occupa di storie così recenti, ma quella che voglio raccontare è davvero
particolare, perché i vent’anni
trascorsi sembrano un’eternità. Da quando Tim Berners-Lee (nella foto), che lavorava al CERN
di Ginevra, ha creato il WWW e ha
permesso che venisse messo a disposizione di tutti gratuitamente, il nostro
mondo è cambiato. Questo blog e i milioni di altri blog sparsi nei continenti
esistono grazie a lui, così come i miliardi di messaggi email che ci scambiamo
ogni giorno, le informazioni e le ricerche che riusciamo ad avere con un
“clic”, i giornali on line e gli ebook che leggiamo; tutto si può vedere grazie all’invenzione di
questo fisico britannico che, con i suoi ipertesti, ci ha aperto una finestra
sul mondo.
Ma la cosa più importante
è che Berners-Lee abbia scelto di
brevettare il suo WWW lasciando il
libero utilizzo, sapendo che
così facendo non sarebbe mai diventato miliardario.
Egli, infatti, da questa invenzione ha ricavato solo gloria e riconoscenza. Almeno la mia è immensa poiché, già nel 1997, grazie a lui, facevo le prime ricerche su internet e, ciò, solo quattro anni dopo la pubblicazione della Rete avvenuta il 30 aprile del 1993. Non eseguivo queste ricerche per aziende internazionali o enti istituzionali, ma da casa mia e per me. Tra queste ricerche, ai miei occhi, la più sensazionale fu quando arrivai sul sito di “Ellis Island”, l’isola di fronte a New York in cui approdarono tutti quegli emigrati che andavano in America. Lì vi trovai le loro tracce con la data del loro sbarco, il porto italiano da cui erano partiti, il nome della nave e tante altre preziose informazioni.
Egli, infatti, da questa invenzione ha ricavato solo gloria e riconoscenza. Almeno la mia è immensa poiché, già nel 1997, grazie a lui, facevo le prime ricerche su internet e, ciò, solo quattro anni dopo la pubblicazione della Rete avvenuta il 30 aprile del 1993. Non eseguivo queste ricerche per aziende internazionali o enti istituzionali, ma da casa mia e per me. Tra queste ricerche, ai miei occhi, la più sensazionale fu quando arrivai sul sito di “Ellis Island”, l’isola di fronte a New York in cui approdarono tutti quegli emigrati che andavano in America. Lì vi trovai le loro tracce con la data del loro sbarco, il porto italiano da cui erano partiti, il nome della nave e tante altre preziose informazioni.
Com’è nata l’idea del “WWW”? Siamo nel
1989 e Tim Berners-Lee, che lavorava come fisico al CERN, il più grande centro
di ricerca europeo, ha pensato che la fisica delle alte energie di cui si
occupava, avesse bisogno di un sistema ipertestuale in rete per confrontarsi
con gli altri studiosi sparsi per il mondo.
Aveva capito anche le grandi potenzialità della rete che, fino ad
allora, funzionava solo per persone specializzate in informatica o ricercatori
delle università per scambiarsi posta elettronica e file su computer remoti.
Il suo progetto venne discusso,
entrarono altri partner, come il collega belga Robert Caillau con cui, nel passato,
era riuscito ad allestire il primo server ; e via via, si unirono altri
ricercatori. La filosofia che sottintese alla realizzazione di questo progetto
fu che molte informazioni accademiche
avrebbero dovuto essere disponibili gratuitamente per tutti: una scelta
fondamentale che si trasformò in una grande opportunità per l’intera umanità,
poiché ciò permise la diffusione veloce del web.
Voglio scrivere qui il nome di questi
scienziati “illuminati” che hanno saputo guardare oltre il loro ombelico e che dovrebbero essere additati ad esempio a quei
voraci, egoisti ed insaziabili
manager i cui stipendi non sono mai abbastanza alti.
In ordine alfabetico tutti quelli che
hanno partecipato al progetto del “www”:
Alain, Arthur, Bebo, Bernd, Care, Dan,
David, Elco, James, Jean-François, Kari, Kati, Kim, Nicola, Paul, Pei, Peter,
Robert, Teemu, Tim, Tony, Willem,
scienziati che lavoravano al CERN, il
centro di ricerca più importante d’Europa e che ci fa onore. Si spera che anche
altri seguano lo spirito del CERN e mettano a disposizione dei popoli le loro scoperte.
Barbara Bertolini
Per
quelli che vogliono approfondire l’argomento ecco il sito dove troverete la
storia completa del progetto del www:
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