di Barbara Bertolini
Succede che nel cassetto dei
ricordi vengano fuori questi cimeli: buste con l’intestazione di giornali
nazionali ormai fuori tempo e che ben pochi giornalisti posseggono ancora.
Cosa sono? A cosa servivano?
E qui entriamo nel mondo della
lentezza dove la notizia immediata, dei giorni nostri, era impossibile.
Fino agli anni ’60 del secolo
appena passato, i corrispondenti dalle provincie dei giornali nazionali, che
davano le informazioni di grande rilievo avvenute nel proprio territorio, dovevano
inviare i loro articoli via ferrovia poiché, come si immagina, non c’erano i PC o i fax e la dettatura via telefono era troppo onerosa.
Ecco perché queste buste “fuori
sacco” avevano la priorità sull’altra corrispondenza perché dovevano arrivare
in redazione il prima possibile.
E, comunque, a secondo della distanza, una buona giornata ce la mettevano e, questo, se non c'erano foto da aggiungere, perché se c'erano le foto bisognava aspettare il tempo di stampa presso il fotografo locale. E, in quel caso, potevano passare anche altri due giorni. Insomma, la notizia non arrivava fresca come ora che tra un avvenimento e la notizia passano solo pochi minuti.
…altri tempi…
BB
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