di Barbara
Bertolini
La generazione nata prima degli anni ’60 è
passata dalla canzone napoletana, che ha dominato incontrastata fino alla fine
della Seconda guerra mondiale, a quella melodica di Nilla Pizzi, Claudio Villa,
Luciano Tajoli, Gino Latilla ̶ canzoni le loro cantante a squarciagola dalle
nostre mamme mentre erano intente ai lavori domestici ̶ per
transitare dagli urlatori come Tony Dallara, Adriano Celentano, Joe Sentieri ed
approdare a quelli che erano i “nostri” cantanti, perché giovanissimi, ovvero
Gianni Morandi, Rita Pavone, Caterina Caselli, Patty Bravo, Marisa Sannia,
Adamo, ecc…. E poi, subito dopo, ispirati dai Beatles, sono arrivati i rocker o
cantanti beat, come l’Equipe 84, i Camaleonti, i Dik Dik, i Nomadi e altri che
ci hanno stregati con le loro musiche. E, io che vivevo fra due culture,
seguivo con passione anche i cantanti francesi come Sheila, Sylvie Vartan,
Françoise Hardy, Antoine, Mireille Mathieu, Jacques Dutronc, Arlette Zola, ecc…