Un indumento
che è andato poco a poco scomparendo nelle case è il grembiule, la divisa per
eccellenza delle massaie. Nonne, mamme e anche giovinette se lo toglievano raramente.
I motivi erano tanti ma il primo era quello di salvaguardare quel poco di
vestiti che si possedeva. Infatti, il guardaroba di nonne o bisnonne, fino ai
primi anni ’60, era davvero misero sia per la povertà della gente ma anche
perché ogni indumento veniva fatto a mano e richiedeva, quindi, molto tempo per
la sua realizzazione. Inoltre, non c’era ancora la lavatrice e si doveva, con
fatica, lavare tutto a mano in grandi mastelli. Sto parlando del mondo contadino,
anche se la buona borghesia italiana non aveva certo a disposizione, nemmeno
lei, tutto quello che abbiamo ora.
Racconta la
Signora Armentina, arrivata all’età di 92 anni, che in certe famiglie misere
del suo paese, soprattutto durante la guerra, le donne possedevano due soli
vestiti: quello invernale a maniche lunghe e quello estivo. E, quando si
dovevano cambiare, rimanevano in “pataia” ovvero con la sola sottoveste,
indumento che avevano realizzato loro stesse con la canapa dei loro campi e,
quindi, ne possedevano almeno quattro a testa. Comunque, non potendosi mostrare in quelle condizioni, rimanevano a
letto fino a quando il vestito si asciugava.
Il grembiulone, a quel punto, era quindi indispensabile.
Personalmente
non amavo molto questo grembiulone che arrivava fino alle caviglie. Era quasi
sempre di un colore scuro e metteva in mostra le forme poco aggraziate delle
donne come il ventre prominente o il seno cadente. Ma, come ricorda Maurizio
Magistri, aveva delle funzioni davvero sorprendenti. Eccone alcune.
Il primo scopo
del grembiule della nonna ̶ come detto
̶ era di proteggere il vestito, ma serviva
anche da guanto per ritirare la padella bruciante sul forno; era magnifico
per asciugare le lacrime dei bambini
ed in certe occasioni per pulire le loro
faccine sporche.
Dal pollaio,
il grembiule serviva a trasportare le
uova e talvolta anche i pulcini.
Quando i
visitatori arrivavano, il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi che si coprivano con un lembo. Quando
faceva freddo, la nonna se ne avvolgeva
le braccia. Inoltre questo buon vecchio grembiule, agitato sopra il fuoco, faceva da soffietto per far ardere la
legna.
Era lui che trasportava le patate e la legna secca
in cucina. Quando la massaia andava nell’orto, esso serviva da paniere per i molti ortaggi coltivati: dalle prime
insalatine primaverili ai cavoli dell’autunno. E, a fine stagione, esso era
utilizzato per raccogliere le mele cadute
dall’albero o portare a casa i bei grappoli d’uva raccolti.
Quando dei
visitatori arrivavano in modo improvviso era davvero singolare vedere come la
donna di casa, con il suo grembiule, riusciva in un attimo a far sparire la polvere dai mobili della
sala.
All’ora dei
pasti la nonna andava sulla scala ad agitare
il suo grembiule e gli uomini nei campi sapevano all’istante che dovevano
tornare a casa per mettersi a tavola.
La nonna l’utilizzava
anche per posare sul davanzale della
finestra la torta di mele appena uscita dal forno.
Insomma, questo grembiule, quando ancora non erano
stati inventati i sacchetti di plastica, rimpiazzava
il cesto, molto più ingombrante da
portare con sé.
Anch’io
ricordo mia nonna che andava nell’orto abbastanza distante da casa, a mani libere, senza dover portare nulla
perché bastava mettere tutto quello che raccoglieva dentro a questo grande
grembiule che riusciva a contenere tutto.
Ed è
incredibile come questo grembiule abbia avuto, tutto sommato una funzione ecologica. Mentre noi, con le
nostre borse, i nostri sacchetti, continuiamo ad inquinare il mondo, loro ce lo
hanno consegnato pulito, senza discariche, senza plastica, grazie anche a
questo benedetto grembiule.
Barbara Bertolini©2017tutti i diritti riservati.
Che articolo stupendo! Mi ha fatto ritornare indietro nel tempo, ricordando la mia nonna, grazie per questo dono che hai voluto farci.
RispondiEliminaGrazie Antonella, cerco di raccogliere i miei ricordi perché mi rendo conto di aver vissuto un periodo molto particolare poiché sono nata in un piccolissimo paese dell'Appennino emiliano dove dove non c'era né energia elettrica, né tanto meno acqua in casa. E le nonne avevano un ruolo fondamentale perché erano loro a tramandare di generazione in generazione le usanze.
RispondiEliminaMeravigliata con questo belo testo!
RispondiEliminaGrazie cara Almeida quando mia nonna usciva con quel grembiulone non mi piaceva per niente ma, a distanza di anni, comincio a capire la sua importanza. Grazie del commento, Barbara Bertolini
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