Sulle strade della mia infanzia ogni
tanto c’erano cumuli di sassi e, seduto vicino a questi cumuli, sotto il sole
cocente dell’estate o il gelo dell'inverno, un uomo con un grosso martello in mano spaccava queste
pietre, ritmicamente, sasso dopo sasso, per farne della ghiaia. Quest’umo di
mestiere faceva lo “spaccapietre”
uno dei più ingrati lavori manuali esistenti e poiché non aveva guanti, per
parare i colpi del martello, aveva ideato copri-dita con i vecchi copertoni delle biciclette.