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foto Esselunga |
di Barbara Bertolini
Negozio, emporio, spaccio, bottega, rivendita, sono le varie denominazione dei luoghi dei nostri acquisti fino agli anni ’60, insomma, tutto, tranne supermercato. Fino ad allora il nostro potere di acquisto era molto limitato e, quindi, non abbiamo potuto fare come i ricchi americani che già verso la fine degli anni ’40 contavano più di 30 mila supermercati sul loro territorio.
La data esatta dell’apertura del
primo supermercato italiano è il 27
novembre 1957, a Milano. Infatti, in viale Regina Giovanna, una ex officina
ospita “Supermarket Italiani S.p.A.” , il
rivoluzionario negozio che stravolgerà il modo di fare la spesa di
milioni di persone.
Il supermercato, che diverrà poi Esselunga, si estende su 500 metri quadri di vendita ma non ha parcheggio perché gli automobilisti sono ancora poco numerosi. Ciononostante esso creerà un modo innovativo di fare la spesa, che incontrerà subito il favore dei consumatori, con la sua offerta eccezionale di prodotti e il libero servizio.
Il supermercato, che diverrà poi Esselunga, si estende su 500 metri quadri di vendita ma non ha parcheggio perché gli automobilisti sono ancora poco numerosi. Ciononostante esso creerà un modo innovativo di fare la spesa, che incontrerà subito il favore dei consumatori, con la sua offerta eccezionale di prodotti e il libero servizio.
I supermercati si diffonderanno
velocemente prima nelle grandi città del Nord, poi un po’ dappertutto,
soppiantando, poco a poco, i negozietti tradizionali di alimentari.
E’ il boom economico di quegli anni che fa entrare nelle tasche di tanti
lavoratori somme che consentiranno loro
di poter acquistare il superfluo, ma
anche quegli elettrodomestici, come il frigorifero, che permetteranno di
conservare più a lungo gli alimenti e, quindi, di poterli comperare tutti
insieme e non più giorno per giorno.
IPERMERCATO
Su quest’onda di facili consumi,
verso la metà degli anni ’60 arriva un altro rivoluzionario modo di far la
spesa: l’ipermercato. Ancora più grande del primo, strutturato in modo da poter
parcheggiare l’auto che ora è diventata un bene alla portata di tutte le
tasche, questo negozio enorme, non offre solo alimentari ma tutta una gamma di
prodotti che va ben oltre gli alimenti e che ingloba tutto quello che
riguarda la casa, la persona, il giardinaggio, il bricolage ecc…
Esso non è più all’interno
dell’agglomerato urbano ma costruito vicino ad un asse autostradale, dunque
raggiungibile facilmente dagli automobilisti che lo visitano una, due volta al
mese o, per i più spendaccioni, ogni fine settimana. L’ipermercato è concepito come macchina per
fare soldi. L’offerta di prodotti è talmente allettante, con prezzi interessanti,
che il cliente vi trova il suo tornaconto.
La politica di questi ipermercati
mira infatti a:
prezzi competitivi, vasta scelta
di prodotti, libero servizio, posto macchina. Obiettivi tutti centrati.
E’ in quegli anni che nascerà il
“consumatore”, l’acquirente quasi “compulsivo” che non smetterà di riempire la
sua casa di tanti – troppi – gadget e gingilli vari per il gran piacere degli
amministratori degli ipermercati.
Il risvolto negativo è che questo
nuovo modo di far la spesa decreterà la morte di tanti piccoli negozi.
La prima volta che entrai in un ipermercato
Il primo ipermercato che
visitai, doveva essere verso la fine degli anni ‘60, fu quello di Carrefour
vicino ad Annecy, in Francia. Una superficie che aveva raggiunto gli 8000 m2 e
che permetteva di parcheggiare ben 900 automobili.
Rimasi strabiliata per l’offerta
infinita di prodotti: elettrodomestici di tutti i tipi, tutto per la casa e per
il giardino, tessile, intimo, vestiti e scarpe. Non mancava nulla. Con un’amica girammo per più di due ore e riempimmo un carrello enorme di tanto ben
di Dio a prezzi davvero competitivi.
Mi fu raccontato che il primo
giorno che l’iper aprì, arrivò tanta di
quella gente che gli scaffali si svuotarono velocemente e i dipendenti furono costretti a rifornirli
lo stesso giorno.
Era la modernità e noi c’eravamo
in pieno dentro, ma non lo sapevamo!
Barbara Bertolini
Per arredare un supermercato o ipermercato l'azienda di riferimento in Italia è Bizzarri srl, abbiamo usufruito dei loro servizi e siamo davvero soddisfatti
RispondiElimina"L'ipermercato mira a prezzi competitivi, vasta scelta di prodotti". Anche oggi continua ad essere così, anche se la competizione è alle stelle, vista la grandissima quantità di ipermercati che sono nati e si sono fatti strada negli ultimi anni. Per fortuna i prezzi competitivi sono l'aspetto più "utile" per il consumatore di oggi, che dopo la crisi cerca sempre più modi di risparmiare. Io punto sull'acquistare in grandi quantità quando ci sono sconti, soprattutto cercando le offerte sui volantini (online su siti come portavolantino), così posso sapere quanto spenderò ancora prima di uscire di casa. Forse siamo ancora acquirenti compulsivi, forse ancora pià di un tempo, ma lo facciamo responsabilmente :)
RispondiEliminaLo credo che siete soddisfatti, siete voi stessi i Bizzarri...
RispondiEliminaDa quando sono arrivati i supermercati, il modi di fare la spesa è totalmente cambiato, Questo è un dato di fatto. Come sta cambiando ora con la distribuzione a domicilio.
RispondiEliminaPiù comodo, senz'altro rispetto al passato (anni '50-'60), dove dovevamo andare in tante botteghe per comperare quello che volevamo. e' vero che i prezzi sono stati più competitivi però, come tutte le cose, c'è stato anche il risvolto negativo: si è persa l'umanità, quel riconoscere ogni cliente e sapere cosa fare per accontentarlo. Quando entro in un supermercato sono un signor nessuno. Quando entrava nello spaccio del paese ero la figlia di, la nipote di, l'amica di... , Barbara
Thankks great blog
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