mercoledì 8 febbraio 2017

97. Com'era ecologico il grembiule delle massaie!


di Barbara Bertolini


Un indumento che è andato poco a poco scomparendo nelle case è il grembiule, la divisa per eccellenza delle massaie. Nonne, mamme e anche giovinette se lo toglievano raramente. I motivi erano tanti ma il primo era quello di salvaguardare quel poco di vestiti che si possedeva. Infatti, il guardaroba di nonne o bisnonne, fino ai primi anni ’60, era davvero misero sia per la povertà della gente ma anche perché ogni indumento veniva fatto a mano e richiedeva, quindi, molto tempo per la sua realizzazione. Inoltre, non c’era ancora la lavatrice e si doveva, con fatica, lavare tutto a mano in grandi mastelli. Sto parlando del mondo contadino, anche se la buona borghesia italiana non aveva certo a disposizione, nemmeno lei, tutto quello che abbiamo ora.


Racconta la Signora Armentina, arrivata all’età di 92 anni, che in certe famiglie misere del suo paese, soprattutto durante la guerra, le donne possedevano due soli vestiti: quello invernale a maniche lunghe e quello estivo. E, quando si dovevano cambiare, rimanevano in “pataia” ovvero con la sola sottoveste, indumento che avevano realizzato loro stesse con la canapa dei loro campi e, quindi, ne possedevano almeno quattro a testa. Comunque, non potendosi mostrare in quelle condizioni, rimanevano a letto fino a quando il vestito si asciugava.  Il grembiulone, a quel punto, era quindi indispensabile.

Personalmente non amavo molto questo grembiulone che arrivava fino alle caviglie. Era quasi sempre di un colore scuro e metteva in mostra le forme poco aggraziate delle donne come il ventre prominente o il seno cadente. Ma, come ricorda Maurizio Magistri, aveva delle funzioni davvero sorprendenti. Eccone alcune.

Il primo scopo del grembiule della nonna  ̶  come detto  ̶  era di proteggere il vestito, ma  serviva anche da guanto per ritirare la padella bruciante sul forno; era magnifico per asciugare le lacrime dei bambini ed in certe occasioni per pulire le loro faccine sporche.

Dal pollaio, il grembiule serviva a trasportare le uova e talvolta anche i pulcini.

Quando i visitatori arrivavano, il grembiule serviva a proteggere i bambini timidi che si coprivano con un lembo. Quando faceva freddo, la nonna se ne avvolgeva le braccia. Inoltre questo buon vecchio grembiule, agitato sopra il fuoco, faceva da soffietto per far ardere la legna.

Era lui che trasportava le patate e la legna secca in cucina. Quando la massaia andava nell’orto, esso serviva da paniere per i molti ortaggi coltivati: dalle prime insalatine primaverili ai cavoli dell’autunno. E, a fine stagione, esso era utilizzato per raccogliere le mele cadute dall’albero o portare a casa i bei grappoli d’uva raccolti.

Quando dei visitatori arrivavano in modo improvviso era davvero singolare vedere come la donna di casa, con il suo grembiule, riusciva in un attimo a far sparire la polvere dai mobili della sala.
All’ora dei pasti la nonna andava sulla scala ad agitare il suo grembiule e gli uomini nei campi sapevano all’istante che dovevano tornare a casa per mettersi a tavola.

La nonna l’utilizzava anche per posare sul davanzale della finestra la torta di mele appena uscita dal forno.  

Insomma,  questo grembiule, quando ancora non erano stati inventati i sacchetti di plastica, rimpiazzava  il cesto, molto più ingombrante da portare con sé. 

Anch’io ricordo mia nonna che andava nell’orto abbastanza distante da casa,  a mani libere, senza dover portare nulla perché bastava mettere tutto quello che raccoglieva dentro a questo grande grembiule che riusciva a contenere tutto. 

Ed è incredibile come questo grembiule abbia avuto, tutto sommato una funzione ecologica. Mentre noi, con le nostre borse, i nostri sacchetti, continuiamo ad inquinare il mondo, loro ce lo hanno consegnato pulito, senza discariche, senza plastica, grazie anche a questo benedetto grembiule.
Barbara Bertolini©2017tutti i diritti riservati.




4 commenti:

Antonella ha detto...

Che articolo stupendo! Mi ha fatto ritornare indietro nel tempo, ricordando la mia nonna, grazie per questo dono che hai voluto farci.

ALTRI TEMPI ha detto...

Grazie Antonella, cerco di raccogliere i miei ricordi perché mi rendo conto di aver vissuto un periodo molto particolare poiché sono nata in un piccolissimo paese dell'Appennino emiliano dove dove non c'era né energia elettrica, né tanto meno acqua in casa. E le nonne avevano un ruolo fondamentale perché erano loro a tramandare di generazione in generazione le usanze.

Unknown ha detto...

Meravigliata con questo belo testo!

ALTRI TEMPI ha detto...

Grazie cara Almeida quando mia nonna usciva con quel grembiulone non mi piaceva per niente ma, a distanza di anni, comincio a capire la sua importanza. Grazie del commento, Barbara Bertolini